Conti, "niente guerra o migrazione a Sanremo? Io travisato"
"Bene attenzione sul festival, ma attenzione a costruire fake"
"Prendo tutto con leggerezza, e trovo che il 'fumo' che si crea attorno al festival sia estremamente positivo, perché crea interesse, tiene alta l'attenzione. Mi piace meno quando vengono trasformate o strumentalizzate certe affermazioni". Carlo Conti, direttore artistico di Sanremo, coglie l'occasione del suo intervento in collegamento con un corso di formazione dedicato al festival, e ospitato a viale Mazzini, per una precisazione importante sui temi intimisti delle canzoni in gara al prossimo festival. "Un po' di tempo fa - spiega alla platea di giornalisti - sono stato ospite di un podcast di tre vostri colleghi che mi hanno chiesto che cosa stavano presentando i cantautori. A una domanda precisa la mia risposta è stata che avevo notato come nella maggioranza dei casi i cantautori stanno tornando a parlare di cose più dirette, più piccole, quelle che ci circondano. Può essere la famiglia, un rapporto d'amore, un rapporto con i figli. Ho detto questo. Automaticamente poi si è letto che io non voglio canzoni che trattino temi di guerra o di migrazione a Sanremo. Quindi si è trasformata un'affermazione a una domanda precisa cercando lo scoop, travisando, raccontando il falso. Da qui nascono poi le fake news, perché quell'affermazione viene ripresa da quel sito, che viene ripresa e circola sui social e così a macchia d'olio si trasforma una cosa in un'altra". Un episodio che il conduttore non esita a definire "grave, una vicenda che mi ha colpito molto". Per Conti, dunque, "il gioco in questo grande carrozzone che è Sanremo diventa fantastico, importantissimo e determinante proprio per creare l'interesse, per mantenere alta l'attenzione sull'evento. Ma bisogna verificare sempre che cosa è stato detto, che cosa è vero e che cosa non è vero, al di là del gioco dei toto-conduttori, toto-cantanti, del toto su quello che potrà accadere, che comunque è fantastico".
(W.Budayev--DTZ)