Black Telemann dell'ensemble Barocco, un omaggio al compositore
La prima esecuzione assoluta domani a Napoli per la 'Scarlatti'
Black Telemann, in omaggio al settecentesco compositore tedesco, è il titolo del concerto dell'Ensemble Barocco di Napoli con cui domani, 18 aprile, alle 20.30, nel Teatro Sannazaro, si conclude la stagione musicale dell'Associazione Scarlatti. "Black Telemann - sottolinea Tommaso Rossi, direttore artistico della Scarlatti e, in questa circostanza, anche solista dell'Ensemble - nasce dal desiderio di contribuire alla conoscenza di questo grandissimo autore tedesco, non particolarmente frequentato rispetto ai suoi contemporanei Bach ed Hendel, ma figura di assoluto rilievo, al pari di loro, nella storia della musica". Di Georg Philipp Telemann (1681-1767) vengono eseguiti a Napoli la Ouverture, Suite in mi minore, dalla Musique de Table, il Concerto in re maggiore e il Concerto in mi minore. Una selezione che ha quale strumento protagonista il flauto, sia dolce che traverso, affidato all'esecuzione dei solisti Laura Pontecorvo e Tommaso Rossi e ai musicisti dell'Ensemble formato da Rossella Croce e Marco Piantoni (violini), Vezio Jorio (viola), Manuela Albano (violoncello), Giorgio Sanvito (contrabbasso) e Patrizia Varone (clavicembalo). "Sull'opera di Telemann - aggiunge Tommaso Rossi - siamo riusciti a realizzare un lavoro di orchestrazione che unisce le possibili combinazioni timbriche ed i diversi generi strumentali del tempo (suite, concerto, sonata), nel rispetto dello 'stile misto' - un combinato di stili tra italiano, francese e tedesco - che è la sintesi dell'opera del compositore". La serata a Napoli propone anche la prima esecuzione assoluta del brano di Pasquale Corrado che da' il titolo all'intero concerto, Black Telemann. La composizione, commissionata dalla rete R.E.A.CO (che unisce varie istituzioni concertistiche), propone una riflessione sull'attualità dell'opera di Telemann e sull' essere ancora oggi generatrice di nuovi possibili scenari musicali. In Black Telemann, Corrado esplora le possibili metamorfosi di un frammento del Concerto in mi minore, dove "il tradizionale impianto del concerto barocco - sottolinea il compositore - è sostituito da un meccanismo mutevole che mette in discussione i rapporti tra gli strumenti e le sezioni dell'orchestra".
(V.Sørensen--DTZ)