Deutsche Tageszeitung - Dall'Atlante delle cellule decine di scoperte

Dall'Atlante delle cellule decine di scoperte


Dall'Atlante delle cellule decine di scoperte
Dall'Atlante delle cellule decine di scoperte

Dallo scheletro alla placenta, 40 articoli

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Dai segreti della formazione della placenta e dello scheletro, fino agli organoidi del cervello e l'individuazione di nuove tipologie di cellule nell'intestino: sono decine le scoperte arrivate da più di 3.600 ricercatori di oltre 100 Paesi, compresa l'Italia, impegnati nel progetto dell'Atlante delle Cellule Umane. I primi risultati sono stati raccolti in oltre 40 articoli pubblicati su Nature e altre riviste dello stesso gruppo editoriale. Per l'Italia hanno contribuito l'Università di Milano e lo Human Tecnopole. L'obiettivo è profilare miliardi di cellule di ogni organo e tessuto umano così da avere una mappa completa e guidare qualsiasi futuro nuovo studio. Uno sforzo enorme che sfrutta i più potenti strumenti ad oggi disponibili, tra cui l'Intelligenza Artificiale che permette di classificare tutte le tipologie di cellule e confrontare i dati per cercare ad esempio cellule simili in tessuti e contesti diversi. "Quello che sta emergendo da queste scoperte sta già rimodellando la nostra comprensione della salute e della malattia, aprendo la strada a benefici trasformativi per la salute che avranno un impatto sulle vite in tutto il mondo", ha detto Jeremy Farrar, dell'Organizzazione mondiale della sanità. I risultati spaziano da nuovi dati sullo sviluppo della placenta e dello scheletro, da cui sono emersi importanti indizi per la comprensione dell'artrite, ai cambiamenti che avvengono nel cervello, fino alla scoperta di cellule finora sconosciute nell'intestino. Uno studio, a cui hanno collaborato anche Emanuele Villa dello Human Tecnopole con Nicolò Caporale e Giuseppe Testa, anche dell'Università di Milano, ha permesso di analizzare con un dettaglio senza precedenti le caratteristiche degli organoidi cerebrali, mini-repliche del tessuto cerebrale umano utili, ad esempio, studiare le malattie neurodegenerative.

(V.Sørensen--DTZ)