Sviluppata eco-spugna che cattura l'oro dai rifiuti elettronici
Dieci volte meglio dei metodi tradizionali
Una spugna ecologica capace di estrarre l'oro dai rifiuti elettronici con un'efficienza di ben 10 volte migliore risposto ai sistemi usati attualmente. È il risultato di un lavoro guidato da Kou Yang, dell'Università Nazionale di Singapore, e pubblicato sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti Pnas e che potrebbe in futuro essere applicato per estrarre in modo sostenibili anche altri metalli, come argento e rame. Smartphone e televisioni così come frigoriferi o caldaie sono sempre più un problema ambientale perché contengono al loro interno percentuali di metalli, rari o preziosi, che sono una sfida molto difficile per i metodi di riciclo e spesso dunque vengono dispersi nell'ambiente. Alcuni di questi materiali sono particolarmente preziosi, come l'oro e per questo da anni si studiano metodi sempre più efficenti per la loro estrazione e una svolta potrebbe ora arrivare da una nuova tecnica messa a punto dai ricercatori di Singapore. Si tratta di una particolare spugna che viene prodotta attraverso tecniche di nanofabbricazione in quanto si basa su singole molecole di chitosano, talmente piccole da essere considerate 1D, ossia unidimensionali. Veri a propri 'punti' nanometrici che si assemblano in modo spontaneo quando sono posti su speciali scaglie di grafene, fogli di soli atomi di carbonio e dello spessore di un solo atomo e per questo detti 2D. La loro combinazione porta alla formazione di strutture 3D che somigliano a delle spugne al cui interno vengono catturati ioni di oro strappati dai materiali elettronici, e il tutto senza necessità di applicare energia esterna. Tutto questo in modo molto semplice e con grande efficienza: 99% meglio delle tecniche attuali, ossia capacità di estrazione di oro di circa 10 volte maggiore. Un'innovazione che, sostengono gli autori, potrà facilmente essere implementata anche fuori dei laboratori e dunque segnerebbe un importante miglioramento per la gestione dei rifiuti elettronici e che presto potrebbe essere adattata anche per estrare altri metalli inquinanti e allo stesso tempo preziosi come il rame e l'argento.
(Y.Leyard--DTZ)