Innalzamento del mare, cittadini poco consapevoli dei rischi
Studio, caso Venezia mostra che va potenziata comunicazione dati
I cittadini sono ancora poco consapevoli dei rischi e delle conseguenze che derivano dall'innalzamento del livello del mare e dagli altri fenomeni legati al cambiamento climatico in atto: è quanto emerge da uno studio internazionale guidato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma e Bologna che ha analizzato in particolare il caso di Venezia, estremamente esposta a questo fenomeno, e che evidenzia come sia fondamentale potenziare la comunicazione di dati e informazioni rilevanti a tutte le parti interessate della popolazione. La ricerca, pubblicata sulla rivista Rendiconti Lincei di Springer, ha visto la partecipazione anche del Centro di Geomorfologia Integrata per l'Area del Mediterraneo di Potenza e della Città di Venezia. "L'aumento del livello marino, in particolare se questo viene accelerato localmente dalla subsidenza (abbassamento del suolo), sta causando erosione costiera, arretramento delle spiagge e inondazioni marine sempre più gravi e diffuse, con impatti ambientali e socio-economici molto importanti sulle popolazioni costiere", afferma Marco Anzidei, che ha guidato i ricercatori. "I risultati dello studio evidenziano l'andamento attuale e futuro del livello del mare - aggiunge Anzidei - e i possibili scenari di inondazione in caso di assenza della protezione fornita dal Mose". I dati indicano che è assolutamente necessaria una partecipazione più ampia ai processi pubblici per concretizzare gli strumenti politici in azioni concrete che aiutino le aree vulnerabili ad adattarsi all'innalzamento del livello marino previsto entro la fine di questo secolo. "I risultati delle ultime ricerche - sottolinea Tommaso Alberti, tra gli autori dello studio - mostrano l'elevata esposizione delle coste del Mediterraneo agli effetti dell'innalzamento del livello marino e degli effetti meteorologici estremi innescati dal recente riscaldamento globale legato alle attività umane".
(M.Dorokhin--DTZ)