Deutsche Tageszeitung - Dalla sonda Juno una veduta aerea di Io, una delle luna di Giove

Dalla sonda Juno una veduta aerea di Io, una delle luna di Giove


Dalla sonda Juno una veduta aerea di Io, una delle luna di Giove
Dalla sonda Juno una veduta aerea di Io, una delle luna di Giove

L'animazione 3D mostra un lago di lava e una montagna

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Una veduta a volo d'uccello della grande luna di Giove 'Io', con un lago di lava liscio come uno specchio e il picco di una montagna isolata: è quanto mostrano le animazioni 3D che la Nasa ha realizzato grazie ai dati raccolti dalla sonda Juno durante i sorvoli ravvicinati dello scorso dicembre e di febbraio. I video sono stati presentati insieme ai più recenti dati scientifici della missione in occasione dell'assemblea generale dell'Unione geofisica europea a Vienna. Durante i due flyby, la sonda è passata a meno di 1.500 chilometri dalla superficie di Io, ottenendo le prime immagini ravvicinate delle regioni alle latitudini settentrionali. "Io è semplicemente disseminata di vulcani e ne abbiamo colti alcuni in azione", ha detto il responsabile della missione Scott Bolton. "Abbiamo ottenuto anche ottime immagini ravvicinate e altri dati su un lago di lava lungo 200 chilometri chiamato Loki Patera. Ci sono dettagli sorprendenti che mostrano queste isole pazzesche incastonate nel mezzo di un lago potenzialmente di magma bordato di lava calda. Il riflesso speculare del lago registrato dai nostri strumenti suggerisce che parti della superficie di Io sono lisce come il vetro, come l'ossidiana creata vulcanicamente sulla Terra". Le mappe generate con i dati raccolti dallo strumento Microwave Radiometer (Mwr) di Juno rivelano che Io ha non solo una superficie relativamente liscia rispetto alle altre lune galileiane di Giove, ma ha anche poli più freddi rispetto alle medie latitudini. Le più recenti osservazioni di Juno hanno permesso inoltre di capire che i cicloni polari su Giove non sono tutti uguali e che l'acqua è più abbondante di quanto non avessero fatto intendere i dati raccolti dalla sonda Galileo nel 1995.

(A.Nikiforov--DTZ)