Carl Lewis, 'quando ripenso a Los Angeles festeggio ancora'
Il figlio del vento: "Ho una relazione speciale con l'Italia"
"Il mio primo tour europeo è stato in Italia nel 1980, ho una relazione speciale con l'Italia, ho conosciuto tanti campioni". Lo ha detto Carl Lewis, leggenda dell'atletica leggera, al Festival dello sport di Trento. Accolto da un grande applauso dal pubblico dell'Auditorium Santa Chiara di Trento, il Figlio del Vento, come viene soprannominato, ha scherzato, "cominciamo, sono quasi le dieci". Considerato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi, ha vinto nove ori e un argento in quattro edizioni consecutive delle Olimpiadi dal 1984 al 1996. "Sono già passati 40 anni da Los Angeles e 30 dalle mie ultime Olimpiadi - le sue parole -. Riesco comunque ancora a festeggiare quei momenti, e la cosa che mi piace di più è che le persone ne parlano ancora. Sono molto felice quando mi rivedo, torno a quel momento speciale della mia vita e penso alle persone che lo hanno condiviso con me". "La cosa più importante di essere un numero uno al mondo è la persona. L'orgoglio di continuare e vincere le sfide. Tutte le persone che mi dicevano che dovevo continuare ad essere il numero uno mi hanno aiutato a migliorare", ha aggiunto Lewis. "Sono molto orgoglioso. Molte persone devono succedere per vincere quelle quattro medaglie. Ci vuole la salute, un allenatore meraviglioso - ha sottolineato -. Ci sono così tante situazioni, la famiglia, gli amici, che si devono allineare affinché tu possa vincere quella medaglia. C'è stata una macchina dietro, e io condivido tutto questo con loro. Grazie".
(L.Svenson--DTZ)