Parigi: Fischi a Macron, odi a Dupont, podio al contrario
Francia, destini opposti per Presidente e 'supereroe' del rugby
(di Tullio Giannotti) Sono per ora le due facce della medaglia di questo inizio di Olimpiade: da una parte la mascella serrata e il volto tirato di Emmanuel Macron, il presidente che ha voluto i Giochi di Parigi e l'inno della Cerimonia di apertura alla nuova grandeur della Francia; dall'altro il sorriso trionfante di Antoine Dupont, il mediano di mischia dei Bleus proclamato nel 2021 miglior giocatore del mondo e che ora ha trascinato i suoi al primo oro francese di queste Olimpiadi battendo in finale i "maestri" della specialità del rugby a sette, la nazionale delle Isole Fiji. Il presidente è arrivato all'inizio dei "suoi" Giochi a 3 anni dalla fine del suo secondo mandato e nel pieno della crisi del macronismo e con un governo dimissionario. Le Olimpiadi non sembrano avergli giovato quanto a popolarità, persino la pioggia caduta sui capi di stato in tribuna autorità fra cui Sergio Mattarella - ma non su di lui e sul capo del Cio Thomas Bach, coperti dalla corta tettoia - gli si è ritorta contro. E' finito nella lista dei "cattivi" fischiati dal pubblico quando le telecamere lo inquadravano, ma a sorprendere molti osservatori - durante la Cerimonia di apertura - è stata quel volto insolitamente serio, scavato, la mascella serrata, mai un sorriso. Secondo Le Parisien, la grande tensione vissuta nel timore che un attentato, un incidente, potessero costringerlo ad annullare anni di lavoro, lo ha logorato. Nella prima parte della sfilata sulla Senna, mentre cantava Lady Gaga, Macron aveva gli occhi fissi sul suo cellulare, era in stato di estrema tensione. Avrà scambiato decine di messaggi con Gérald Darmanin, il suo ministro dell'Interno, che ha ammesso di non aver visto neppure una scena della Cerimonia, barricato al posto di comando del suo ministero. Vedere i capi di stato zuppi d'acqua gli ha provocato ulteriore tensione, avrebbe telefonato invano agli organizzatori per ordinare di trovare una soluzione e portare i leader al riparo. I suoi ministri, grondanti sotto la pioggia, lo guardavano muti. Per quello che è invece stato promosso da eroe a supereroe, Antoine Dupont, in pochi mesi passato da leader e capitano del XV di Francia e medaglia d'oro del rugby a scartamento ridotto, c'è soltanto gloria e riconoscenza. Anche Macron, che ieri ha fatto uno slalom continuo in città per andare a presenziare e congratulare i francesi che vincevano medaglie, lo ha abbracciato e si è abbeverato al suo sorriso. Dopo aver provvisoriamente abbandonato il rugby stile Sei Nazioni per dedicarsi a questa disciplina un po' boicottata dai "puristi", ha subito battuto i Flying Fijians, doppi campioni olimpici in carica, in uno Stade de France in delirio. E questo soltanto a pochi mesi da uno stage che Dupont e compagni hanno effettuato proprio nelle Fiji per carpire i segreti dei maestri del Sevens Rugby. Così mentre il sole spunta sull'Olimpiade inaugurata dalla pioggia, Macron un tempo soprannominato Jupiter per la sua onnipotenza guarda alla danza della vittoria stile Haka di Dupont e compagni dopo il trionfo con un po' di invidia.
(G.Khurtin--DTZ)