Giro: Pogacar 'abituati a essere favoriti ma rivali non mancano'
"Attento a Bardet e Thomas. La maglia rosa subito? No, a Roma"
Tutti i fari del Giro d'Italia, al via sabato 4 maggio con la Venaria-Torino, sono accesi su Tadej Pogacar e lo sloveno non può negarlo: "Ma siamo abituati a essere favoriti, noi della Uae Emirates, a volte corrono proprio contro di noi, dovremo essere bravi a controllare la situazione fin dalle prime tappe. Gli avversari per la classifica generale non mancano, - continua Pogacar - in prima fila Bardet e Garaint Thomas, che al Giro va sempre forte. E poi ci sono giovani interessanti che possono emergere". Il trionfatore dell'ultima Liegi-Bastogne-Liegi ha già due Tour de France nel palmares (2020 e 2021) ma è al debutto nella corsa rosa e sogna una storica doppietta: "Ma non mi interessa indossare la maglia il primo o il secondo giorno - precisa nella conferenza stampa dell'antivigilia - quel che importa è averla a Roma, alla fine del Giro. Per questo sarà importante dosare le forze, arrivare all'ultima settimana ancora con tanta benzina in corpo". Dopo le colline della tappa inaugurale, con lo strappo di Superga, già nel secondo giorno ci sarà una salita 'vera', la scalata al colle di Oropa, teatro, 25 anni fa, di una storica impresa di Marco Pantani: "E' già un test duro - ammette Pogacar - che potrà rivelare qualcosa sull'andamento del Giro. Le salite sono tante, penso a Livigno, al Monte Grappa. Ma sono fiducioso: la squadra c'è, siamo pronti"
(U.Stolizkaya--DTZ)