Long Covid nei bambini, centinaia di casi studiati al 'Gemelli'
Il pediatra molisano Buonsenso presenta il suo libro sul tema
Stanchezza importante, nessun recupero di gusto e olfatto, nausea, dolori, insonnia: sono alcuni dei sintomi che hanno avuto in comune centinaia di bambini e adolescenti colpiti dal Long Covid. Centinaia di casi simili, ma con sfumature diverse. Proprio al Long Covid nei piccoli pazienti è dedicato un libro uscito da pochi giorni e scritto da Danilo Buonsenso, pediatra che opera nell'Unità di malattie infettive pediatriche del 'Gemelli' di Roma. Il volume si chiama "Long Covid - Il mio diario di viaggio senza filtri": Buonsenso, che è molisano, lo ha presentato a Campobasso nel corso di un evento promosso dall'associazione Burraco Molise. "Non è un compendio scientifico sul tema - ha spiegato -, ma è la storia di come ho iniziato a occuparmi di Covid, dei retroscena delle mie idee e delle prime scoperte, del rapporto con i pazienti, di come il successo globale abbia generato gelosie tra i colleghi italiani, e delle mie visioni attuali e future su questa malattia. Il tutto, ovviamente, condito di nozioni e riferimenti scientifici, in particolare riguardo al mio approccio nella gestione di questa malattia". Buonsenso nel libro racconta di quando ha iniziato a sentire "le prime sconvolgenti storie di bambini con Long Covid" e anche di come al 'Gemelli' di Roma insieme ad altri colleghi ha messo in piedi il primo ambulatorio per il Long Covid pediatrico. "Sono pressocché sicuro che sia stato il primo al mondo", evidenzia. "All'inizio della pandemia fu un errore - spiega ancora - dire che il covid non era un problema per i bambini". Su questo tema il giovane pediatra è stato chiamato a relazionare negli anni passati in numerosi contesti internazionali, ma la ribalta mondiale lo ha anche isolato. "Parlavo di Long Covid nei bambini e negli adolescenti e mi sentivo solo contro tutti - scrive nel libro - e mi chiedevo se fossi stato io il pazzo a credere che il Long Covid potesse essere qualcosa di vero e non una semplice conseguenza del lockdown".
(O.Zhukova--DTZ)