Nove milioni di case abbandonate in Giappone, è record
A causa dell'invecchiamento della popolazione, sempre più single
Aumentano a livelli record le case sfitte in Giappone, fino a sfiorare il 15% di tutte le abitazioni del Paese, a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione. Secondo l'indagine governativa realizzata su base quinquennale, nel 2023 erano circa 9 milioni le case disabitate, con un incremento di 510 mila unità rispetto al 2018. In termini statistici il 13,8% - o una casa su sette - risulta abbandonata. Le ragioni di un numero così elevato di proprietà incustodite sono da attribuire ai cambiamenti demografici in atto nel Paese del Sol Levante, rileva la ricerca, con il probabile decesso dell'inquilino o l'eventuale trasferimento in case di riposo, e in alternativa la scelta degli eredi di vivere in località più accessibili. Il dato è anche una conseguenza dell'operato delle amministrazioni locali, fa notare la stampa locale, e la priorità nell'adozione di nuove misure per la demolizione o il riutilizzo delle unità abitative abbandonate, per evitare danni strutturali agli edifici e il conseguente deterioramento della sicurezza pubblica nelle diverse aree geografiche dell'arcipelago. Gran parte delle criticità, evidenzia il rapporto, è da imputare alle difficoltà nel processi di identificazione dei proprietari in un contesto che vede l'aumento dei nuclei abitativi composti da una sola persona, malgrado il restringimento della popolazione. Il numero delle case sfitte era di 1,72 milioni nel 1973, quando sono stati resi noti i primi dati comparabili, pari al 5,5% del totale delle abitazioni. La cifra è salita a 4,48 milioni nel 1993, ed è raddoppiata negli ultimi 30 anni, secondo il rapporto del ministero.
(V.Sørensen--DTZ)