Boom di domande per i contributi per le opere pubbliche
Restano fuori l'80% delle richieste degli enti locali
Sono 5.974 le richieste avanzate dagli enti locali , comuni, unioni ed enti locali per accedere ai contributi del Viminale per finanziare spese di progettazione per opere pubbliche che sono state rigettate, sebbene fossero idonee, per insufficienza delle risorse. Ai 1.494 progetti ammessi sono stati distribuiti poco meno di 300 milioni di euro a fronte di istanze con un peso specifico complessivo che supera 1,1 miliardi. Le risorse in questione derivano da un fondo, gestito dal Ministero dell'Interno, che è stato istituito dalla Legge di bilancio del 2020 e conta su un plafond da 85 milioni per il 2020, 128 milioni per il 2021, 320 per il 2022, 350 milioni per il 2023 e 200 milioni per ognuno degli anni dal 2024 al 2031 (successivamente incrementati di 100 milioni annui per l'anno corrente e il prossimo),. La norma istitutiva del fondo è stata pensata per favorire gli investimenti, da parte degli enti locali, in opere pubbliche che perseguano una di queste finalità: messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico; messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti e messa in sicurezza ed efficientamento energetico di edifici pubblici (con priorità alle scuole). Di fatto le coperture sono state sufficienti a finanziare soltanto un terzo dei progetti volti a realizzare degli interventi appartenenti alla prima di queste categorie, alle quali la norma istitutiva di questi contributi assegna la priorità. Rigettate in blocco, invece, le 1.307 richieste di finanziamento per migliorare rete viaria, ponti e viadotti e le 1.763 istanze orientate a rendere più sostenibili gli immobili pubblici.
(P.Hansen--DTZ)